lunedì 30 settembre 2013

Bye Bye Doddy!

Oggi Donia è partita per la Francia.
La vacanza è finita, ora si comincia per davvero.

Markt am Dom, Mühlenhof e Burg Hülshoff

I Signoriepadroni sono via e io e Donia abbiamo il weekend libero, prima che lei parta per trasferirsi in Francia. Che fare quindi? Sicuramente dormire fino a più tardi del solito al mattino! Ma avere comunque il felice compito di portare fuori i cani...
Sabato mattina, dopo la solita abbondante colazione nel giardino d'inverno, siamo andate al mercato agro-alimentare che si svolge tutti i sabati mattina nella piazza del Duomo di Münster. Gioie per gli occhi e soprattutto per le narici in ogniddòve.


www.muenster.de
Peccato ci sia questa nuova cosa dell'intolleranza al lattosio, quindi di tutte le cose buonerrime che vedevo e annusavo, potevo mangiarne...praticamente nessuna.
Ne abbiamo approfittato anche per visitare l'interno del Duomo, rimasto chiuso per molto tempo per via della ristrutturazione. A differenza delle facciate del centro storico, nel caso del Duomo non si è mantenuto lo stile originale, ma si è optato per uno più contemporaneo con vetrate dai motivi post moderni e la linearità assoluta per le architetture (ma quanto me la tiro!).

Domenica abbiamo deciso di seguire il consiglio di Signoreepadrone e imbracciate (imbracciate?) le biciclette, ci siamo dirette, pedalata dopo pedalata e bestemmia dopo bestemmia al Mühlenhof.
Ma prima una breve digressione sulla mia bicicletta. La bicicletta destinata al diletto della sottoscritta ha un solo freno, quello davanti. Per fermare la bicicletta destinata al diletto della sottoscritta bisogna pedalare al contrario. La bicicletta destinata al diletto della sottoscritta è alta un metro e ottanta. La bicicletta destinata al diletto della sottoscritta ha il cambio a cazzodicane. 
Ergo, dopo esserci montata su, con non poca fatica, la sensazione provata era di stare su una cosa così:


Giunte a destinazione, la sensazione era la seguente:


Il museo all'aria aperta Mühlenhof è la riproduzione di un villaggio attorno al mulino, comprendente edifici datati dal Settecento al Novecento. Vi si trovano la bottega del fabbro, del calzolaio, del panettiere, la casa del mugnaio, la scuola, la Cappella e i gattiniiiiiiiiiiiii!



Di seguito, invece, una calzatura del 700 ammirata da un'esperta del settore.

Alla faccia della zeppa.

Un posto carino, certo non una priorità quando si visita Münster, come la aveva definita Signoreepadrone, ma comunque un posto carino.

Nel pomeriggio siamo state con Falco e Arrturro al Burg Hülshoff, un castello sull'acqua appartenuto alla famiglia della poetessa Annette von Droste-Hülshoff (e chi è?).


Prati assolati ancora poco ricoperti dalle foglie dell'autunno, conigli in libertà, coppie accoccolate su coperte di pile (maledetti!), un caffé al piano terra del castello, anch'esso sull'acqua, frequentato da Munsterani insolitamente con gli occhiali da sole, gente a passeggio con i cani. Un'atmosfera rilassata e romantica.
Non vedo l'ora di tornarci tra poco più di un mese, quando ci faranno il Weihnachtsmarkt!!!

giovedì 26 settembre 2013

Tlack!

E' il terzo giorno che sono qui, IL TERZO!
Ho portato Donia a lavoro in macchina, per poi andare in centro alla Stadtkasse a pagare una sua multa per eccesso di velocità (la terza da quando è qui!).
Ebbene, lascio Donia, imposto il navigatore e comincio a seguire i vari Rechts abbiegen! e Links abbiegen!, fino a che proprio un rechts abbiegen mi risulta fatale: mi sono, infatti, infilata per sbaglio in un parcheggio nella foresta (c'erano molti alberi, perciò lo chiameremo così) e avendo delle auto dietro, non potevo fermarmi o tornare indietro. Ho quindi proseguito finché la foresta si faceva talmente fitta che non potevo più tornare indietro (cioè c'erano dei paletti che impedivano l'uscita e macchinoni parcheggiati a pettine sia a destra che a sinistra). Che fare quindi? Io con le manovre sono una pippa e più in generale con l'auto lo sono, almeno da quando ho smesso di guidare con regolarità, ovvero negli ultimi 5 anni. E come ricominciare a provare le meraviglie della guida se non in Germania con una Suzuki gigante non tua???
Insomma, premesso anche che la retromarcia praticamente non la so fare, ho cercato di usare il poco spazio che c'era al limitare della foresta  e con Mercedes e BMW metallizzate a destra e a manca, per girare l'auto e uscire finalmente dal malefico parcheggio.
Mezzora di manovre e smadonnamenti. MEZZORA!
Al trentunesimo minuto, poi, è arrivato il battesimo: TLACK! dietro. L'ho già scritto che erano tutte Mercedes e BMW, vero? Ecco.
Insomma, riesco a uscire, torno a casa, racconto l'accaduto a Lydia, la governante, credendo che ormai il peggio sia passato. E invece no. Panico per Lydia! Torniamo sul posto con non poche difficoltà (sempre per la storia del non orientamento) e controlliamo che non ci siano danni ai macchinoni. "Perché se qualcunen ha visto che non ti sei fermaten è gravissimen! Ti fanno una multen costosissimen! Oltre a dover pagare i dannen! No, è kravissimo quello che è successen!"1
Per fortuna non ci sono danni di nessun tipo, ma oggi ho aggiunto un nuovo termine al mio glossario tedesco : Fahrerflucht.

1. In realtà io odio quando si usa questo modo di canzonare l'accento tedesco, però secondo me ci stava bene con il livello di tensione della narrazione.

mercoledì 25 settembre 2013

Parte l'esplorazione di Münster


Il primo giorno, dopo aver tagliato in pezzetti da 1cm cubo ananas, papaya, mango, kiwi, mandarino, fragole, banana, uva e pesca e aver grattugiato -sì, grattugiato- la mela, ho deciso di prendere il bus e recarmi in centro. 
Il primo colpo d'occhio che si ha della città riguarda l'architettura: come gran parte delle città tedesche, anche Münster è stata copiosamente bombardata durante la seconda guerra mondiale, tuttavia la ricostruzione è stata eseguita, per volere dei cittadini, quanto più conforme all'originale possibile . Si notano quindi insegne e facciate dal sapore di inizio Novecento, con materiali di più moderna concezione (ecco, comunque volevo dire che io di architettura non so niente a parte le cose base che si imparano a storia dell'arte al liceo -linguistico, tra l'altro-. Però, ecco, si vede che la città è stata ricostruita.).
Dalla fermata Altstadt, dove sono scesa io, è bastato seguire il campanile di Lambertikirche per arrivare in Prinzipalmarkt, la via principale del centro storico che ospita negozi di vario genere. Ho vagato un po' a caso, come mi piace fare nelle città che non conosco (ma anche in quelle che conosco), anche perché non ho senso dell'orientamento, quindi non mi resta che farmi portare dai piedi, il più delle volte nei posti e nelle direzioni sbagliati.

Non è stato questo il caso, però, anche perché c'era poco da sbagliare e, come detto, bastava seguire il campanile per ritrovare la fermata del bus.

Introduco quindi una cappella fondamentale del mio soggiorno (soggiorno? Massì!): un paio d'ore dopo il mio arrivo, ho dovuto affrettarmi a tornare, perché c'era un compito essenziale che mi attendeva a casa. Quello del Gassigehen, ovvero quello del portare fuori i cani. Questo appuntamento segna un po' il ritmo delle mie giornate, oltre ad influenzarne eventuali programmi. Me li porterei dietro, ma Falco è troppo vecchio per camminare troppo a lungo e di certo non posso lasciarlo a casa e portarmi solo Arrturro.
La sera Donia e io eravamo libere da impegni didattici, quindi siamo tornate in centro, avendo tempo di vedere ciò che al mattino mi ero persa, con tanto di guida. 
Münster di sera mi ha fatto una bellissima impressione: tanti locali all'aperto con lucine, ragazzi in bicicletta, vetrine illuminate, gente a passeggio. 
Ha aiutato molto anche la temperatura mite, devo dire. Pare che resti piacevole per tutta la settimana, io ci spero!

Prinzipalmarkt by night. Foto non mia.




Cosa ho trovato e cosa ho dimenticato

Un post di liste? E Liste siano!

Cosa ho trovato:

1. Una sorpresa in aeroporto.
Aspettavo l'autista con cappello, baffo bianco e una piramide di Ferrero Rocher, invece è arrivata lei a prendermi! Perdersi in auto nei paesini del NRW non è mai stato così divertente.

2. Falco e Arrturro.
Tanto amore incondizionato ogni volta che cambi stanza. Sì, perché basta chiudersi dietro una porta e riaprirla poco dopo per ricevere lo stesso trattamento che ti riserva tua nonna dopo che non ti vedeva da mesi.
Ti porta la coperta come regalo ogni volta che varchi
la porta d'ingresso. A volte anche quando esci dal bagno.
Sembra innocuo, ma ha istinti omicidi verso ricci, conigli, gatti e padroni.

3. Una "guida" che tifa Bayern München.
Non sai dove vanno gli asciugamani? Te lo dice lei! Non capisci cosa vogliano comunicarti i cani? Te lo traduce lei! Ti manca il Marsala per il tiramisù? Te lo trova lei! Sei in Germania per migliorare il tedesco e pensi di aver trovato qualcuna con cui praticarlo? SCORDATELO! Parla a 1000 all'ora facendo un simpatico uso di non so quale dialetto. Parlo della governante. Oder wat?

4. Un giardino d'inverno.
Croce e delizia del fare colazione alle 7.30.

5. Una piscina al coperto.
Ci siamo capiti.

6. Una dependance come camera.
Bella, bella ma...vedi titolo.

7. Un mare di regole da seguire.
Dal punto cardinale verso il quale deve puntare il cucchiaino quando si apparecchia, a su quali poltrone è possibile appoggiare la propria borsa e su quali è ASSOLUTAMENTE vietato. Rendiamoci poi conto che il frigo della cucina troppo pieno è plebeo. Si usa la cella frigorifera, posta al di fuori della casa. Questo significa che se ti serve qualcosa che nel nobile frigorifero della cucina disgraziatamente non c'è, devi uscire al freddo e andarlo a prenderlo al gelo. E non credere che gli affettati e i formaggi possano stare nelle loro confezioni o avvolti in una volgare velina! Ognuno va messo in un tupperware diverso. Senza esagerare con le quantità, ovviamente.

Cosa ho dimenticato:

1. Le t-shirt da mettere sotto i maglioncini. 
Che non è che vai lontano se ti si scopre il pancino e non pensare nemmeno di poterti permettere uno strato solo. Sì, è fine settembre, e allora?

2. Shampoo, balsamo, bagnoschiuma, detergente viso.
Ammettiamolo, l'ho fatto apposta. Non solo per questione di spazio, ma perché... DM, ARRIVO!

3. Probabilmente un sacco di altre cose, ma me ne accorgerò solo quando sarà troppo tardi.

venerdì 20 settembre 2013

Prima di andare via

Dovrei scrivere un post pre-partenza? Potrei. 

La verità è che in queste poche ore che mi separano dal decollo, provo solo tanta confusione. 
La preoccupazione maggiore, chettelodicoaffà, è la valigia. Si chiude a malapena e manca ancora della roba da inserire. 
La verità è che non credo che a valigia fatta e chiusa sarei poi tanto più lucida. Quindi perché, ma soprattutto come scrivere di questo momento?

Eppure scrivere dovrebbe aiutare a chiarire le idee. 

La lista della roba che manca ce l'ho, non mi riferisco a quella scrittura. 

Parlo di scrivere di altro, di fare considerazioni su ciò che si lascia e ciò che si troverà. Perché sono abbastanza convinta che niente si perderà. Ecco, sì, starò via tanto, non so quanto, non so che succederà, né se mi piacerà, non so niente. Ma non è la prima volta che mi trovo di fronte ad una situazione del genere. E allora forse è proprio per questo che non riesco a pensare a niente. Perché non c'è niente a cui pensare. Devo solo aspettare di vedere come vanno le cose. Tutto ciò che posso fare ora è davvero soltanto la valigia. 

Ho già tolto il maglione bordeaux, stupida valigia, cos'altro mi farai lasciare a casa, pentendomi amaramente???

Questo post non voluto alla fine è servito :)

prova

sa ssa, 1, 2, 3